Il ristorante albergo Scola nasce in Castelbianco nella primavera del 1926 dalla determinazione dei nonni Manuelin e Angiolina che, appena più che ventenni, decisero di concentrare ogni sforzo in questa attività, fatica e sacrifici che novanta anni e tre generazioni dopo avrebbero portato questa locanda a diventare un ristorante dall’atmosfera elegante e riservata.
Immutata attraverso il susseguirsi degli anni è però rimasta la cordialità e la passione con cui la Famiglia Scola vi accoglierà nel proprio locale, offrendovi l’opportunità di vivere un’esperienza eno-gastronomica capace di sfiorare una linea di cucina innovativa ma senza mai distaccarsi dal filo conduttore della cucina ligure centrata su di una ferrea stagionalità.
A partire dal 2019 la guida della cucina è affidata a Marco Berardinelli che ha saputo portare una differente vena creativa ai piatti proposti.
La struttura dispone anche di sette camere arredate con cura e pensate in modo che da Scola possa diventare un luogo ideale per chi è alla ricerca di un soggiorno lontano dal caos cittadino, dove godere dell’effetto distensivo del verde della valle o magari di quello più tonificante delle centinaia di vie di arrampicata sportiva e dei numerosi sentieri per il trekking, rimanendo comunque sempre ad una manciata di chilometri dalle piu’ belle spiagge della riviera Ligure di Ponente.
La locanda Scola può essere il posto ideale per trascorrere quindi una vacanza dedicata alla natura, nel cuore di questa verde valle, con il free-climbing e con il trekking, o per andare alla scoperta dei borghi medievali di Colletta di Castelbianco di Zuccarello e di Castelvecchio, rimanendo sempre a 16 km dalle belle spiagge di Albenga e Alassio.
I rilievi calcarei e fossiliferi che circondano il comune sparso di Castelbianco, in val Pennavàira, formano un paesaggio quasi dolomitico: si sono infatti formati, come le Dolomiti, per l’accumulo dei resti di spugne, coralli e madrepore.
I calcari grigi di Veravo portano tracce evidenti di questi organismi marini vissuti 200 milioni di anni fa.
Vesallo, la prima frazione che incontra chi giunge da valle, sorge alle pendici del monte Alpe (1056 m), lungo la strada per il castello dei Clavesana, di cui oggi rimangono poche rovine.
Il santuario della Nunziata è stato costruito intorno al Mille.
La frazione di Veravo, sede comunale, è posta lungo l’asse viario antico di fondovalle, più a monte rispetto al tracciato attuale.
La parrocchia dell’Assunta è del XVII secolo. Nel paese anche la cappella di San Francesco e il palazzo detto “dei signori”.
Orèsine è una piccola frazione abbandonata dopo il terremoto del 1887.
Colletta, ultimo borgo di Castelbianco, dopo il completo abbandono è oggetto, dal 1991, di uno straordinario piano di valorizzazione che al restauro delle strutture originarie unisce l’innesto di tecnologie all’avanguardia: il paese è stato cablato ed è oggi il primo “villaggio telematico” europeo.
Le case in pietra locale, con le caratteristiche cornici bianche alle finestre, formano un nucleo compatto che dal Medioevo ha subito poche variazioni.
Il nuovo anfiteatro all’aperto sfrutta i terrazzamenti, e il “Laboratorio di Antropologia Storica delle Alpi Marittime” è ricavato in un’antica torre.
I bastioni rocciosi attorno al borgo sono meta di appassionati di free climbing, così come il monte Alpe (1056 m), raggiungibile anche in mountain bike partendo da Veravo. Un altro itinerario da Vesallo arriva a Zuccarello in Val Neva.